La coccinella a triangolini è un animale molto raro, voi l’avete mai visto? No? Allora ascoltate questa storia!
“La coccinella a triangolini” insegna che… la diversità è un bene prezioso e va rispettata”
C’era una volta una coccinella a triangolini. Avete sentito bene: non ho detto “una coccinella a pallini” o a “tondini neri”. Questa coccinella era proprio a triangolini, neri e lucenti.
A dire il vero era una bella coccinella, non le mancava nulla: due antennine, due occhi vispi e giocosi, un dorso rosso vivo. Soltanto che, al posto dei tondini neri, era nata con dei triangolini.
Che male c’è? – direte voi.
Il male stava nel fatto che la piccola coccinella a triangolini veniva spesso presa in giro per questa sua diversità.
Le sue compagne e i suoi compagni avevano tutti dei bei tondi neri, uniformi e regolari, senza nemmeno uno spigolo.
Non si è mai vista una coccinella senza pallini”, diceva Cicha Coccinelita.“Già, è contro natura!”, confermava a gran voce Disco Coccinello.
E gli insulti non finivano qui: alcuni dicevano che essere una coccinella a triangolini era come essere un gatto che abbaia come un cane. Come un leprotto con la coda da leone, eccetera eccetera.
Nessuno aveva buone parole per quella coccinella diversa dalle altre, eppure lei non aveva nessuna colpa. In cuor suo avrebbe tanto desiderato avere i pallini come tutte le sue compagne.
Così un giorno decise di partire per un lungo e pericoloso viaggio: voleva andare al fiume di molto lontano, per lavarsi via tutte quelle orribili macchie triangolari.
Nessuna coccinella si era mai allontanata tanto e per giunta da sola, ma lei era stufa di essere presa in giro. Fece i bagagli, afferrò qualche provvista per il viaggio e partì.
La coccinella a triangolini camminò e camminò, fino a quando giunse al limitare del suo paese, dove si trovava un grande albero dal tronco nodoso. Si fermò tra l’erbetta per riposare un poco.
Stava per mangiare una briciola delle sue provviste, quando sentì dei rumori soffocati, come se qualcuno stesse singhiozzando. Fece qualche timido passo e… una piccola coccinella come lei stava riparata sotto una foglia e piangeva tristemente.
A dire il vero, la coccinella non era PROPRIO COME lei, ma era diversa anche da tutte le altre. Neanche lei aveva i pallini, né i triangolini, ma era una coccinella a quadratini!
“Incredibile!”, esclamò la coccinella a triangolini: “Allora non sono la sola a non avere i pallini”.
“No, neanche io li ho, purtroppo”, rispose la compagna, sempre singhiozzando. “Vieni con me al fiume! Ci laveremo via queste brutte macchie e finalmente tutti ci accetteranno”.
La coccinella a quadratini fu molto felice dell’idea e le due si misero in cammino a passo svelto.
Cammina cammina, giunsero a un angolo ombroso pieno di cespugli di more, e qui decisero di sostare un attimo a riposare. A un certo punto, però, la terrà iniziò a tremare e udirono dei grandi rimbombi. “Che cosa può essere?”, chiese spaventata la coccinella a quadratini.
“Di sicuro un animale molto grande…”, rispose la coccinella a triangolini. Ed era altrettanto sicuro che quel grande animale si stesse avvicinando, dato che i rimbombi erano sempre più forti.
Le due si nascosero in fretta dietro ai cespugli.
BOM BOOM BOOOM
Ed ecco apparire davanti ai loro occhi… una coccinella?!
Sì, era una coccinella tale e quale a loro, o meglio: “sembrava” una coccinella. Il colore rosso era quello giusto e i pallini neri anche, ma le sue dimensioni erano leggermente GIGANTESCHE.
Le due piccoline rimasero a bocca aperta, ma quando videro l’espressione triste sul volto di quella coccinellona, decisero di fare amicizia con lei. “Ciao”, le disse quella a triangolini: “Come ti chiami?”.
“Io?”, chiese stupita la gigantessa.
“Sì, tu”, insisté la prima.
“Ehm… io sono Coccinolla. Non hai paura di parlare con me, perché sono troppo grande?” “Certo che no”, intervenne la coccinella a quadratini. “Come vedi, anche noi siamo diverse e capiamo cosa si prova a non essere accettati”.
“E ad essere presi in giro ed esclusi”, aggiunse Coccinolla.
Le altre due annuirono. “Ma non temere”, aggiunsero: “Abbiamo la soluzione: vieni con noi al fiume. A noi laverà via le macchie e farà venire dei pallini come tutte le altre”.
“E per me cosa può fare?”, chiese Coccinolla.
“L’acqua ti aiuterà a rimpicciolire e così avrai una dimensione normale”, le spiegò la coccinella a quadratini. “Infatti spesso, quando metti una maglia in lavatrice a lavare, a fine lavaggio la ritrovi tutta ristretta e rimpicciolita! A te succederà lo stesso”.
E così, tutte contente, le tre coccinelle giunsero al fiume
L’acqua era chiara e limpida e invitava a tuffarcisi dentro.
Le tre non esitarono e…
SPLASH, la prima coccinella.
SPLASHH la seconda.
SPATASUPERSPLAAAAASHHHHH la terza coccinellona.
Iniziò a sentirsi uno strano brusio.
“Sento che i triangolini mi si stanno trasformando in tondini”, disse la prima.
“Sento che i quadratini mi si stanno trasformando in tondini”, confermò la seconda.
“E io sento di star rimpicciolendo a vista d’occhio”, sussurrò la terza incredula.
Ma dopo un po’ di tempo, le tre si resero conto che non stava cambiando proprio un bel nulla: erano ancora una coccinella a triangolini, una coccinella a quadratini e una coccinellona gigante.
“Ma allora che cos’è questo brusio?”
BBBFFFF BFFFF BFFFF
LE TRE ALZARONO GLI OCCHI IN ALTO E…. CHE MERAVIGLIA!
Millemila coccinelle volavano nel cielo chiarissimo, levando le loro piccole ali che si agitavano veloci. Tutte insieme davano vita a quel concerto di BFF BFF: era il rumore del loro volo spensierato.
La cosa più bella di tutte, però, era che quelle coccinelle NON ERANO come tutte le altre: ce n’erano a rettangolini, a cuoricini, a pallini e anche a quadratini e a triangolini!
Inoltre non erano tutte della stessa dimensione, bensì piccole, piccolissime, medie, grandi, giganti e ipermegasupergiganti!
Quello spettacolo era una gioia per gli occhi e per il cuore: le tre coccinelle capirono che non erano le sole ad essere diverse e che anche se erano diverse era bello stare tutte insieme.
Se volete saperlo….
Da quell’avventura, le tre coccinelline divennero molto amiche. Spesso tornarono in gita al fiume, ma stavolta insieme. Non volevano più modificare il loro aspetto, ma soltanto godersi un po’ di pace, acqua e tranquillità.